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Banditesse di Sardegna: Donna Lucia Delitala Tedde.

Scritto da carlo moretti

Tratto da: Banditi di Sardegna di Franco Fresi

Lo stemma dei Delitala-Pes nella chiesa parrocchiale di Nulvi (Foto di Gianfranco Serafino, Tempio)

«C’è in questo regno di Sardegna una famiglia divisa, chiamata Delitala. paragonabile agli antichi Guelfi e Ghibellini. Due di loro sono in prigione, due condannati a morte in contumacia. Altri due, con molti parenti, sono a capo dei banditi. Si può dire che sono i piccoli sovrani della Gallura: e non c’è possibilità di arrestarli, perché ci sono montagne. boschi e luoghi dove non ci si può servire di guide. Anche le donne e le ragazze di questa casata fanno la guerra, e donna Lucia Delitala è stata due anni in prigione. E’ una giovane di circa quarant’anni che non si è voluta sposare per non dipendere da un uomo, secondo quanto lei stessa afferma. Ha due mustacchi da granatiere e usa le armi e il cavallo come un gendarme. Ora che è stata graziata, vive abbastanza tranquilla».

Questo curioso ritratto di una nobildonna sarda del Settecento è in una lettera che il viceré di Sardegna, il marchese Carlo Amedeo Battista di San Martino d’Agliè di Rivarolo, scriveva verso il 1735 al re Carlo Emanuele III, intenzionato a sradicare dall’isola la piaga del banditismo e della delinquenza.

Il grande storico sardo Giuseppe Manno descrive con grande efficacia questa situazione di emergenza nella sua Storia di Sardegna.

«Frattanto», dice, «sceglievasi a viceré il marchese San Martino di Rivarolo: uomo di severo sopracciglio, di spedito giudizio nel deliberare le cose di Stato, e traente diritto al suo scopo nell’operare; dotato inoltre di tale franchezza di carattere e cosi composto per natura alla costanza, che molti de’ creduti flessibili, paragonati con lui ne perderebbero: e sopra ciò resolutissimo di lasciar viva fra noi la memoria del suo comando per l’ardenza con cui disponeasi a romper acerba guerra ai malfattori, moltiplicatisi oltre misura in quel correr d’anni. La Sardegna era in quel tempo tribolata da varie bande di malviventi, che, formicando per ogni dove, non solo turbavano la quiete comune, ma faceano anche vista di voler sopraffare lo stesso governo, andato il più delle volte molto a rilento nel combatterli».

La sede principale dei ribelli era Nulvi, che oggi è un ricco centro agricolo-pastorale dell’Anglona, vasta regione collinare tra la Gallura e il Sassarese.

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S.C. Chiaramonti indomabile anche in trasferta nel campo dell’Anela piega gli avversari con cinque gol.

Scritto da carlo moretti

Anche questa domenica è stata vissuta all’insegna del maltempo, ma di fronte a una bella pizza fumante ho appreso l’eroica avventura dei nostri sul campo avversario dell’Anela.

Continua quindi la serie positiva della nostra squadra che oltre le energie ci mette anche il cuore, conservando il secondo posto nella classifica della Terza Categoria Girone M,  tentando di allungare le distanze con le inseguitrici che logicamente non ci stanno a perdere e fanno di tutto per contenere le distanze.

Grande il bomber della giornata Falchi, autore di una tripletta, ma anche Solinas andato a segno con un rigore e l’immancabile Biddau.

Una cena a base di pizza ben meritata quindi, dopo aver consumato tutte queste energie.

Domenica prossima riposerà la squadra capolista, chissà se giocandocela con il Cossoine in casa non l’acciuffiamo in testa alla classifica.

Forza ragazzi sempre così.

Ecco i risultati delle altre partite, il prossimo turno e la classifica del girone:


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Contos de foghile – San Michele Arcangelo [8]

Scritto da ztaramonte

“Leggende sarde” di Grazia Deledda, a cura di Dolores Turchi, Roma, Newton Compton Editori, 1999, collana Italia Tascabile, 8

La mercantessa d’uova, zia Biròra Portale, viaggiava recando un cesto d’uova da Orotelli a Nuoro. Era una notte d’agosto, pura e luminosa come una perla. Sulla grande distesa della pianura di stoppia, la luna gettava una luce viva ed eguale; il cielo era azzurro quasi come di giorno, e solo ad oriente l’orizzonte appariva vaporoso, velando le montagne che sembravano nuvole sorgenti dal mare.

Zia Biròra viaggiava di notte perché viaggiava a piedi, e viaggiava a piedi perché i guadagni del suo commercio erano tanto esigui da non permetterle di viaggiare a cavallo. Figuratevi che tutti i capitali del suo commercio, assai fragili invero, stavano dentro quel cestino intessuto di canne che ella recava sul capo: duecento uova. Ogni tre giorni zia Biròra, comprava duecento uova, le disponeva nel cestino, fra la paglia, e si metteva in viaggio per Nuoro. Col guadagno viveva tre giorni.

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Il Chiaramonti padrone di casa e del campo, rifila una cinquina al Mores.

Scritto da ztaramonte

E’ stata una domenica che ha visto numerosi chiaramontesi alle prese con tetti, grondaie e antenne portate via dal forte vento soffiato nella notte tra venerdì e sabato, ma la nostra squadra sembra averne assorbito le stesse energie visto il risultato in campo di ieri pomeriggio.

Messa bene sul campo di casa, non ha lasciato spazio agli avversari costringendoli a subire numerose incursioni dei nostri attaccanti che sono andati a segno per ben cinque volte. In maggior forma Biddau, autore di una tripletta, ma a segno anche Mura e Manuel Brunu.

Nella Terza Categoria Girone M la situazione della classifica   rimane immutata rispetto alla scorsa giornata, continuiamo a tallonare il Benettuti capolista ma siamo usciti dal gruppo occupando il secondo posto da soli.

La prossima domenica sarà il campo dell’Anela ad ospitarci. Forza Chiaramonti!

Ecco i risultati delle altre partite, il prossimo turno e la classifica del girone:


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Chiaramonti, il sito e il nome. A cura di Mauro Maxia.

Scritto da ztaramonte

Mauro Maxia (Perfugas, 1953).

Studioso di linguistica e onomastica, è professore a contratto di Lingua Sarda nella Facoltà di Lettere dell’Università di Sassari. Collabora con la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università di Cagliari come docente di onomastica nei master di II livello. Autore di volumi e saggi sul sardo e sulle varietà sardo-corse, nei suoi studi privilegia l’aspetto storico con riguardo alla  fonetica, dialettologia ed etimologia. Coordina un progetto triennale finanziato dalla Regione Sardegna relativo a un’indagine  sull’uso delle lingue locali e all’insegnamento del sardo e del gallurese nelle scuole di alcuni comuni del Nord Sardegna. Ha ideato e organizza il concorso letterario per alunni “Iscola Sarda”. Collabora con riviste nazionali ed estere.

Chiaramonti, il sito e il nome[1]

di Mauro Maxia

L’abitato di Chiaramonti[2] occupa un elevato terrazzo calcareo che domina tutta la valle interna dell’Anglona. Ai margini dell’altura emergono tracce di insediamenti che risalgono al Neolitico e all’età nuragica. Sepolture ipogee sono conosciute sia sul versante settentrionale sia su quello meridionale[3]. Un nuraghe, vicino ai resti dell’antica chiesa di S. Caterina, occupa il ciglio della scarpata che precipita verso la fonte detta Su Tùlchis[4]. La strada che dalla distesa di Paùles risale verso il pianoro di S. Caterina e S. Giuliano presenta dei caratteri che consentono di assegnarne la realizzazione all’età romana[5].

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La palla è rotonda e il Chiaramonti inciampa nel campo del Benetutti.

Scritto da ztaramonte

La domenica appena trascorsa ha visto con la 6.a giornata di andata della Terza Categoria del Girone M, una classifica molto corta, col Benetutti solo e primo in classifica con 13 punti dopo la vittoria in casa con il Chiaramonti, altre quattro squadre a 10 punti ex aequo ( tra i quali il Li Punti a riposo) e due a 9 punti.

Come ha detto il commentatore della scorsa settimana, con il Benetutti “ce la siamo giocata” ma come io ho scritto nel titolo dell’articolo, la palla è rotonda e la stagione è ancora lunga. Avremo quindi ancora tempo e altre occasioni per dimostrare la pasta del quale è formata la squadra e, anche se questa domenica è ormai da dimenticare, io ci spero sempre in una promozione.

Fuori la grinta e fuori le unghie per lottare fino alla fine.

Ecco i risultati delle altre partite, il prossimo turno e la classifica del girone:

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Cantadores a poesia – Masala e Seu a Seui nel 1996 – Primo tema: Manu, Oju.

Scritto da ztaramonte

Continuiamo con le gare di poesia sarda.

Vi invitiamo a leggere e ascoltare il primo tema della gara poetica tra Marieddu Masala e Juanne Seu, iniziata con il precedente articolo del 1 novembre.

Oltre i versi, troverete circa ogni dieci ottave, un lettore mp3 che vi consentirà di sentire la registrazione della gara. La necessità di dividere la registrazione in tre parti, è unicamente una mia scelta, dovuta al fatto che con spezzoni di files più piccoli, sono agevolati all’ascolto anche gli utenti con linea non ADSL. vi consiglio di avviare il lettore prima di iniziare la lettura dei versi.

Buon ascolto e buona lettura.

Carlo Moretti

MARIEDDU MÀSALA / JUANNE SEU

Festa de Santu Pitanu

Seui, su 4 de Austu de su 1996

Primo tema: MANU, OJU

1. Màsala

. . . . . . . . . . . . . . .

pasadu puru pro calchi minutu,

ma tenz’’e presentare s’interessu,

s’argumentu ch’in manos mi nd’est rutu,

isperantzosu chi apat sucessu

e chi triunfet e chi diat frutu.

Ja chi sa manu ap’in parte e in sorte

indispensàbile, utile, prus che forte.

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