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La notte santa. – BUON NATALE

Scritto da carlo moretti

- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!

Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.

Presso quell’osteria potremo riposare,

ché troppo stanco sono e troppo stanca sei. -

Il campanile scocca

lentamente le sei.

- Avete un po’ di posto, o voi del Caval Grigio?

Un po’ di posto per me e per Giuseppe? -

- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;

son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe -

Il campanile scocca

lentamente le sette.

- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?

Mia moglie più non regge ed io son così rotto!-

- Tutto l’albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:

Tentate al Cervo Bianco, quell’osteria più sotto. -

Il campanile scocca

lentamente le otto.

- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno

avete per dormire? Non ci mandate altrove! -

- S’attende la cometa. Tutto l’albergo ho pieno

d’astronomi e di dotti, qui giunti d’ogni dove. -

Il campanile scocca

lentamente le nove.

- Ostessa dei Tre Merli, pietà d’una sorella!

Pensate in quale stato e quanta strada feci! -

- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.

Son negromanti, magi persiani, egizi, greci… -

Il campanile scocca

lentamente le dieci.

- Oste di Cesarea… – Un vecchio falegname?

Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente? –

L’albergo è tutto pieno di cavalieri e dame

non amo la miscela dell’alta e bassa gente. -

Il campanile scocca

le undici lentamente.

- La neve! – ecco una stalla! – Avrà posto per due?

Che freddo! – Siamo a sosta – Ma quanta neve, quanta!

Un po’ ci scalderanno quell’asino e quel bue… -

Maria già trascolora, divinamente affranta…

Il campanile scocca

La Mezzanotte Santa.

È nato!

Alleluja! Alleluja!

È nato il Sovrano Bambino.

La notte, che già fu sì buia,

risplende d’un astro divino.

Orsù, cornamuse, più gaje

suonate; squillate, campane!

Venite, pastori e massaie,

o genti vicine e lontane!

Non sete, non molli tappeti,

ma, come nei libri hanno detto

da quattro mill’anni i Profeti,

un poco di paglia ha per letto.

Per quattro mill’anni s’attese

quest’ora su tutte le ore.

È nato! È nato il Signore!

È nato nel nostro paese!

Risplende d’un astro divino

La notte che già fu sì buia.

È nato il Sovrano Bambino.

È nato!

Alleluja! Alleluja!

(Racconto di Natale di Guido Gozzano)

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